Metodi Contraccettivi

Endometriosi e terapia con contraccettivi orali

Pubblicato: 05/04/2011 00 Commenti |
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Endometriosi: patologia che colpisce il 30% delle donne

L’endometriosi è una patologia benigna che colpisce circa il 30% delle donne in età fertile. L’endometriosi, ritenuta una malattia cronica e progressiva assai particolare, si origina dall’anomala presenza di tessuto uterino (endometrio) al di fuori di esso. Il tessuto uterino che si colloca al di fuori dell’utero, va ad intaccare altri organi quali ovaie, tube, vagina ed intestino, generando “focolai endometriosici” che, a loro volta, specie durante il ciclo mestruale, causano dolori, sanguinamenti interni, infiammazioni di carattere cronico ed infertilità.

Nel 20-25% dei casi l’endometriosi è una patologia asintomatica che viene scoperta quasi per caso a seguito di un’ecografia o come conseguenza di esami destinati ad individuare altre problematiche. Tuttavia, molte donne riportano una serie di sintomi spesso dolorosi, che permettono una diagnosi più rapida della malattia. Tra i sintomi più comuni dell’endometriosi vi è la dismenorrea ed il dolore durante i rapporti sessuali.

Endometriosi: tra possibili cause e svariate teorie

Le cause che determinano l’endometriosi non sono ancora del tutto chiare e certe, anche se, nel corso degli anni e a seguito di vari studi, sono state proposte diverse teorie sulle cause scatenanti questa patologia. Tra le teorie sulle cause dell’endometriosi vi è innanzitutto quella nota come “teoria del ciclo mestruale retrogrado”. Secondo questa teoria in tutte le donne, durante il ciclo mestruale, alcune parti del tessuto uterino (endometrio) si spingono verso la tube collocandosi nel peritoneo. Questo spostamento di tessuto endometriale però, nelle donne affette da difetti immunitari o ormonali, genera delle infiammazioni che favoriscono ulteriormente l’endometriosi.

Un’altra teoria sulle possibili cause dell’endometriosi è quella definita “teoria della responsabilità genetica” . Secondo alcuni esperti vi sarebbe infatti una predisposizione genetica dell’endometriosi che si trasmetterebbe tra le donne di una stessa famiglia. La “teoria del tessuto residuo embrionale” invece, attribuisce la responsabilità dell’endometriosi ad un residuo tessutale nel periodo embrionale e che nel tempo si trasforma in tessuto endometriosico.

Infine, c’è chi sostiene la “teoria dell’inquinamento”, per cui l’endometriosi sarebbe provocata da un’eccessiva esposizione alla diossina, anche se presente in bassissime dosi, o ad altre sostanze inquinanti come i residui di prodotti industriali. Molti esperti infatti sostengono che l’endometriosi sia incentivata da uno squilibrio ormonale (estrogeni) dovuto proprio all’inquinamento.

Endometriosi: trattarla con i contraccettivi orali

La diagnosi dell’endometriosi non è sempre facile né sempre diretta. Infatti il solo dolore durante il ciclo mestruale, o durante i rapporti sessuali, non basta a determinare questa malattia. Certamente però degli stati dolorosi o delle anomalie del ciclo mestruale devono sempre indurre a dei sospetti e ad un approfondimento diagnostico da parte della donna.

Inoltre, per quanto l’endometriosi non abbia quasi mai una totale risoluzione, i suoi sintomi dolorosi possono essere ridotti mediante delle terapie farmacologiche o mediante intervento chirurgico. Nella maggior parte dei casi l’endometriosi viene trattata attraverso l’uso di contraccettivi orali che inducano ad uno stato di ipoestrogenismo. L’uso dei contraccettivi orali nel trattamento dell’endometriosi consente l’atrofia dell’endometrio, in modo che questo non si sfaldi con l’arrivo del ciclo mestruale.

I contraccettivi orali possono pertanto essere una possibile scelta nel trattamento dell’endometriosi. Generalmente il ricorso ai contraccettivi orali come trattamento dell’endometriosi comporta un loro uso continuativo per circa sei mesi senza alcuna interruzione.

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