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Malaria e sifilide: malattie che ritornano

Pubblicato: 04/10/2011 00 Commenti |
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Malaria e sifilide: due minacce da cui tutelarsi

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che alcune tremende malattie, come il vaiolo, sono fortunatamente scomparse dal nostro pianeta e non costituiscono più una minaccia per l’uomo. Purtroppo però altre malattie, come la malaria e la sifilide che sembrava fossero in via di estinzione, sono invece ritornate a manifestarsi pericolosamente, specie nel mondo occidentale.

Basti pensare che le ultime stime riportano un contagio da malaria per oltre il 40% della popolazione mondiale e che questa malattia, assieme a tubercolosi e AIDS, è oggi una delle principali emergenze a livello sanitario riguardanti il pianeta. Anche la sifilide, soprattutto nell’ultimo decennio, si è diffusa a macchia d’olio, destando allarme e preoccupazione tra gli esperti.

La ragione di questa crescita esponenziale di casi di malaria, nonché di sifilide, è data da più fattori che in qualche modo hanno permesso a malattie del passato di ritornare prepotentemente. Tuttavia, una maggiore informazione e una migliore conoscenza delle cause che hanno portato alla ribalta malarie e sifilide, può servire ad evitare che la situazione peggiori.

Malaria e sifilide: perché ritornano?

Per anni, con il miglioramento delle condizioni economiche, politiche e socio-culturali, malattie come la malaria e la sifilide hanno avuto vita difficile, fino ad estinguersi completamente, o almeno questo è ciò che si credeva. In realtà “abbassando la guardia”, non si sono più effettuati controlli specifici per appurare la completa scomparsa dei parassiti e dei batteri responsabili di queste malattie.

Parassiti e batteri responsabili della malaria e della sifilide osservano la legge della natura, ovvero quelle di sopravvivenza della specie. Questo significa che spesso attendono il momento favorevole per ricomparire e proliferare. Nella società moderna, dove le condizioni igienico sanitarie di buona parte del mondo sono favorevoli, malaria non ha potuto attecchire facilmente, tuttavia i viaggi in zone poco sicure, senza valutare alcun rischio dal punto di vista sanitario, hanno contribuito in larga misura alla diffusione della malaria. Infatti secondo gli esperti, la malaria è dovuta alla frequente importazione turistica, ai viaggi “last minute” e alla scelta di mete tropicali senza il ricorso a farmaci e vaccini per tutelarsi.

Diverso è il discorso per la sifilide, in quanto questa è prevalentemente una malattia a trasmissione sessuale, per cui l’infezione da sifilide ha cominciato a ripresentarsi come una reale minaccia sin dalla rivoluzione culturale del ’68, quando si iniziarono a superare i tabù legati alla sessualità. Negli anni a seguire, il turismo sessuale e la scarsa informazione, specie tra i giovani, hanno fatto il resto e in meno di dieci anni i casi di sifilide sono passati da 150 ad oltre 1.500.

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