Rischio di diabete: la situazione in Europa

Aiad: aumenta il rischio diabete, in Europa 18 morti ogni ora

L’Aiad, ovvero l’Associazione Italiana per l'Assistenza ai Diabetici, lancia un allarme importante: ogni ora in Europa si verificano circa 18 decessi a causa del diabete, una patologia che anche in Italia inizia a destare non poche preoccupazioni. Questo è quanto emerge anche dai dati raccolti dall’European Diabetes Leadership. Ma non è tutto.

Secondo le stime in Europa 18 milioni di bambini sono obesi mentre 35 milioni di adulti sono malati di diabete. La metà di questi diabetici non si è ancora sottoposti ad una diagnosi precisa e l’altra metà con diagnosi conclamata non si sottopone regolarmente a controlli adeguati rischiando maggiormente di contrarre patologie ben più gravi come ictus, ipertensione e tumore.

Rischio diabete: la maggiore causa è lo stile di vita scorretto

Le cifre succitate ci mettono dinanzi ad una realtà sconcertante. Infatti, come l’obesità, anche il diabete inizia ad essere una patologia fin troppo diffusa, sintomo che qualcosa nello stile di vita degli europei proprio non va. A confermare le colpe dello stile di vita scorretto vi sono anche gli esperti, i quali sottolineano come non a caso il diabete più diffuso sia il diabete di tipo 2, quello cioè dovuto ad un’alimentazione sbagliata e all’assenza di attività fisica.

Così, in occasione del l´European diabetes leadership forum (Edlf) tenutosi a Copenaghen di recente, medici, associazioni di diabetici, specialisti, ministri della Salute, dirigenti delle autorità sanitarie e responsabili di note aziende farmaceutiche hanno fatto il punto della situazione convenendo che in Europa è necessario un massiccio intervento di prevenzione del diabete.

Il rischio di diabete? Non è solo una questione europea

Secondo Barry Sears, inventore della dieta zona, il rischio di diabete non riguarda solo l’Europa, anzi pare che la situazione sia ben più grave negli Usa. Per il dottor Sears, malattie come obesità e diabete sono la reale minaccia degli Stati Uniti, ancor più della crisi economica o di una potenziale guerra. Per tale ragione Kofi Annan, ex segretario dell´Onu e oggi ambasciatore delegato per la lotta alla malattie croniche, ha appoggiato le varie iniziative di prevenzione è ha invitato l´Europa a studiare la via migliore, esempio per il resto del mondo.

Anche Gianna Miceli, Presidente dell’AIAD onlus ha dichiarato che «prevenzione e d informazione sono le armi principali per combattere l’insorgere di questa malattia». Ovviamente prevenire il rischio di diabete in Europa ed in tutto il mondo non vuol dire proibire il consumo di dolci o di bevande gassate, bensì vuol dire insegnare ad un consumo corretto dei cibi, specie di quelli più dannosi.

Inoltre prevenzione del diabete significa anche educazione ad uno stile di vita sano, all’insegna non solo della buona cucina ma anche della costante attività fisica. Quest’ultimo punto è davvero fondamentale. Soprattutto i giovani risultano poco inclini allo sport e maggiormente attratti da televisione e videogiochi. L’intento di una campagna di prevenzione dal rischio di diabete deve vertere anche su questi aspetto sociali, purtroppo di carattere internazionale.