I metodi per smettere di fumare sono efficaci? Ce lo diranno i geni!

Dipendenza da nicotina: scoprire se metodi per smettere di fumare funzionano grazie ai geni

La dipendenza da nicotina è un problema ancora assai diffuso in Italia, fortunatamente però sono in tanti quelli che decidono di smettere di fumare, o che almeno ci provano. E allora, per coloro che voglio liberarsi da questo dannosissimo vizio affidandosi agli svariati metodi per smettere di fumare, ecco delle novità molto interessanti: presto potrebbe essere possibile capire se i metodi per smettere di fumare avranno effetto attraverso i propri geni.

Secondo i ricercatori della Washington University School of Medicine di St., un’analisi genetica potrebbe ben presto rivelare la validità dei metodi per smettere di fumare. Nello specifico l’innovativa analisi sarebbe in grado di testare soprattutto i metodi di carattere farmacologico. In altre parole, si potrà valutare il beneficio dei trattamenti da prescrizione per mettere fine alla dipendenza da nicotina prima ancora di assumerli.

Dimmi che geni hai e ti dirò quali metodi per smettere di fumare devi impiegare…

Il titolo, nonostante la sua ironia ha del vero. Infatti, l’analisi dei geni potrebbe stabilire quali soggetti hanno più probabilità di liberarsi dalla dipendenza da nicotina con i metodi per smettere di fumare di natura farmacologica. Se ciò fosse possibile vi sarebbe un gran risparmio di denaro ed energie per i fumatori, che spesso cercano di smettere di fumare con trattamenti inadatti e che alla lunga non risolvono la dipendenza.

Ma i geni come sono in grado di individuare i metodi per smettere di fumare più efficaci? Per scoprirlo i ricercatori hanno analizzato i dati relativi ad oltre 5mila fumatori, che avevano partecipato a studi sociali, e ad oltre 1000 soggetti tabagisti coinvolti in studi relativi a trattamenti clinici. Gli studiosi hanno poi rivolto particolare attenzione alla relazione tra “capacità di smettere di fumare” (con esito positivo) e le variazioni genetiche che sono state associate ai rischi di grave dipendenza da nicotina.

«Li-Shiun Chen, coordinatore dello studio ha così constatato che le persone con marcatori ad alto rischio fumavano una media di due anni in più ed avevano maggiori difficoltà a smettere di fumare senza farmaci,rispetto a coloro che erano privi di queste variazioni di geni,.

Laura Jean Bierut, professoressa di psichiatria, sulla base dei risultati ottenuti, ha spiegato che «i fumatori ad alto rischio a causa della composizione genetica sembrano essere gli stessi sui quali la terapia farmacologica per smettere di fumare funziona meglio». Pertanto la ricerca suggerisce che l’analisi accurata del corredo genetico di un soggetto fumatore possa aiutare a capire se la terapia farmacologica funzionerà senza dover necessariamente intraprenderla.