Combattere l’ipertensione: il segreto è il succo di barbabietola

Per combattere l’ipertensione via libera al succo di barbabietola

Bere mezzo bicchiere di succo di barbabietola rossa ogni giorno aiuterebbe ad abbassare la pressione alta. Almeno questo è quanto è risultato da uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori della Queen Mary’s William Harvey Research Institute dell’University of London, secondo cui la spremuta di questo ortaggio contribuisce a ridurre valori pressori elevati nei pazienti ipertesi.

Il potere nel combattere l’ipertensione arteriosa di questo miracoloso succo sarebbe rappresentato dal nitrato, una sostanza contenuta in altre verdure a foglia verde, quali ad esempio la lattuga e gli spinaci. In particolare, gli esperti britannici hanno potuto constatare che dopo aver bevuto la bevanda gli effetti si manifestano dopo pochissimo tempo.

Abbassare la pressione con la barbabietola: funziona davvero?

Lo studio londinese è stato condotto su un campione composto da 15 uomini e da 15 donne, ad alcuni dei quali è stato proposto di bere succo di barbabietola rossa. Gli esperti hanno osservato che i volontari che avevano consumato la bevanda registravano una significativa riduzione della pressione arteriosa dopo solo un’ora.

Inoltre, altro fattore interessante riguarda la durata di quest’effetto, che è significativo nelle 3-4 ore successive e, se pur minore, è riscontrabile anche nel corso delle 24 ore. I ricercatori britannici spiegano che l’effetto benefico della barbabietola nel combattere l’ipertensione è dovuto ad una reazione chimica che avviene all’interno della nostra bocca nel momento in cui i nitrati, contenuti nel succo, vengono trasformati in nitriti dai batteri che sono sulla lingua.

Infine, quando i nitriti arrivano nello stomaco vengono a loro volta convertiti in ossido nitrico. A tal riguardo, Amrita Ahluwalia, coordinatrice della ricerca, spiega che nonostante lo studio non sia stato condotto su pazienti che soffrono di pressione alta, ha mostrato che la barbabietola è un modo semplice ed efficace per mantenere sano l’apparato cardiovascolare. Il passo successivo sarà quello di confermare questi risultati anche sui pazienti ipertesi.