L’obesità ed il rischio di morte prematura

Obesità: il rischio di morte prematura è del 28%

L’obesità è un continuo rischio. Lo si evince dai frequenti moniti di medici e specialisti, i quali non mancano mai di ricordare i pericoli a cui si va incontro se si è obesi. Ma al di là delle malattie cardiovascolari, del diabete , del colesterolo alto e dell’aumentata incidenza di tumori, l’obesità espone anche ad un altro rischio ben più grave, ovvero quello di morte prematura.

Infatti, secondo lo studio condotto dai ricercatori dell’Università Chapel Hill, del North Carolina (Usa), chi è affetto da obesità da giovane, in età adulta, corre il rischio di una morte prematura del 28% in più rispetto a soggetti in normopeso.

Combattere l’obesità sin da piccoli

La coordinatrice dello studio americano, la professoressa June Stevens, esperta di nutrizione ed epidemiologia, ha ribadito l’importanza di combattere l’obesità sin da piccoli. L’obesità infantile espone ad un rischio troppo alto sia nella fase adolescenziale che nella fase adulta e i dati della ricerca lo confermano.

Durante lo studio sperimentale è stato infatti evidenziato che chi ha un Indice di Massa Corporea (BMI) elevato rischia una morte prematura del 21% in più rispetto alle persone non affette da obesità e che la percentuale sale sino al 28% se all’obesità si affiancano altri fattori di rischio tra cui fumo, alcol e sedentarietà.

La professoressa Stevens si dice molto preoccupata a riguardo di tali risultati, poiché i bambini e gli adolescenti di oggi hanno una propensione verso l’obesità ed il sovrappeso non solo considerevole, ma che espone a rischio di morte prematura già dai 25 - 30 anni di età. Il consiglio è quello di non aspettare l’età adulta per dimagrire ma agire sin dall’infanzia, in modo da non pregiudicare la qualità di vita e la longevità che da essa dipende.