Sigo: ecco come si esprime sulla pillola dei 5 giorni dopo

Pillola dei 5 giorni dopo: per la Sigo il test del sangue non serve

La Sigo (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) si esprime con parere negativo nei confronti del test del sangue prima di assumere la pillola dei 5 giorni dopo. Secondo gli esperti, guidati dal presidente Sigo, il prof. Nicola Surico, effettuare un test del sangue prima di prescrivere la pillola del giorno dopo è inutile, anzi un vero e proprio errore.

Poco tempo fa il Consiglio Superiore di Sanità aveva dato il via libera alla pillola dei 5 giorni dopo a patto che la prescrizione medica venisse emessa solo dopo aver effettuato un test di gravidanza ematico, il Beta HCG. La richiesta di un esame del sangue, per il Consiglio Superiore di Sanità, è fondamentale per impedire che il farmaco sia assunto da donne già in gravidanza. Tuttavia, il prof Surico ritiene che un comune test di gravidanza sia sufficiente per poter definire l’assenza o meno di una gravidanza.

La pillola dei 5 giorni dopo non è una pillola abortiva

I medici esperti della Sigo, non comprendono i motivi che spingono il Consiglio Superiore di Sanità a richiedere un esame ematico quando il test delle urine è più che sufficiente a sfatare una gravidanza indesiderata. Inoltre, ricorda il prof. Surico, il rischio che un test di gravidanza fallisca c’è sempre, sia ce si tratti di test del sangue che delle urine, ma questo non può essere un motivo di ostacolo alla prescrizione della pillola dei 5 giorni dopo.

La richiesta di misure più che preventive prima di avviare una prescrizione per la pillola dei 5 giorni dopo, fa si che questo farmaco venga scambiato per una pillola abortiva, quando in realtà è una pillola anti aborto. Ma purtroppo in Italia, quando si affronta l’argomento “controllo delle nascite”, si creano conflitti di natura etica e non, che portano ad una vera e propria manipolazione della scienza e ad una visione distorta di farmaci come la pillola dei 5 giorni dopo.

Pillola dei 5 giorni dopo: le percentuali che sottolineano i dissensi

Secondo le statistiche ed i sondaggi condotti sulla pillola dei 5 giorni dopo, la maggior parte delle donne che richiedono la pillola del giorno dopo sono cattoliche. Ciò significa che per il sesso femminile la religione non può e non deve essere un ostacolo ad una forma di contraccezione d’emergenza che non causa aborto, se mai lo previene.

L’Associazione Vita Donna, che dal 2008 offre un servizio di orientamento per le donne che richiedono la contraccezione d’emergenza, ha presentato qualche mese fa il primo rapporto statistico sul servizio ed è emerso che in 3 anni circa 8000 donna si sono rivolte all’Associazione in cerca di aiuto o informazioni.

Più del 50,9% delle donne ha chiamato Vita Donna a seguito di un rifiuto di prescrizione della pillola dei 5 giorni dopo e, stando alle dichiarazioni per l’89% dei casi il rifiuto sarebbe stato motivato, da parte dei medici, dall’obiezione di coscienza. Insomma in Italia questa pillola dei 5 giorni dopo pare proprio che “non sa da fare”, ma va ricordato che in Europa la pillola dei 5 giorni dopo è oramai disponibile da tempo mentre l’Italia inspiegabilmente rimane ancorata a valori etici troppo arcaici.