L’esofagite o reflusso esofageo è una patologia dell’apparato digerente che, soprattutto negli ultimi anni, si è diffusa in maniera assai allarmante, specie nei Paesi Occidentali. In Italia il reflusso esofageo riguarda 15 milioni di individui, ciò vuol dire che colpisce un italiano su tre, anche se ad avere i maggiori disturbi da reflusso esofageo sono in prevalenza le donne con un’età al disopra dei sessant’anni, le donne in stato di gravidanza ed i neonati (nel primo anno di vita).
Il reflusso esofageo spesso si manifesta con bruciori di stomaco, acidità e rigurgito dopo i pasti. È tuttavia una patologia spesso mal diagnosticata o affrontata con una certa dose di leggerezza da chi ne è affetto. Infatti molte persone con reflusso esofageo tendono a banalizzare i sintomi di questa patologia e a non affrontare il problema con i dovuti mezzi quali : cambiamento dello stile di vita, dieta equilibrata, farmaci anti acido.
Le cause più comuni del reflusso esofageo possono essere l’obesità, il diabete mellito, le condizioni di aumentata secrezione gastrica, l’ernia iatale, la gravidanza, , l’alcol e il fumo. Sulla base di quelle che sono le cause più frequenti di reflusso esofageo, appare chiaro che apportare delle modifiche al proprio stile di vita e seguire un’opportuna dieta sono scelte fondamentali per accelerare il processo di guarigione se si è affetti da reflusso esofageo.
Pasti abbondanti, cibi eccessivamente ricchi di grassi, soffritti o molto conditi sono sconsigliati per chi soffre di reflusso esofageo. Ma da evitare in caso di reflusso esofageo sono anche alimenti particolari come caffè, the, alcol e cioccolato. Inoltre, è fondamentale l’abolizione di cattive abitudini di vita come il fumo.
Che fumare faccia male è ormai cosa risaputa, tuttavia molti non sanno che il fumo ed il fumo passivo spesso provocano o aggravano il reflusso esofageo. Infatti, responsabile delle complicanze legate al reflusso esofageo è la nicotina, contenuta nelle sigarette, ed Il fumo prodotto dalla sua combustione.
Secondo diversi studi scientifici si è appurata la nocività del fumo in quanto:
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