Ipossia - Conoscerne cause e sintomi per prevenirla
Ipossia - cos’è?
L’ipossia è una condizione patologica causata da una diminuzione dell’ossigeno in qualunque parte dell’organismo, compreso il sangue. Si parla di ipossia generalizzata quando la carenza di ossigeno riguarda tutto il corpo, mentre con il termine di ipossia tissutale si intende mancanza di ossigeno in una determinata regione dell’organismo.
I principali sintomi dell'ipossia sono rappresentati dal pallore della cute e delle mucose e da uno stato di confusione e spaesamento, che può essere paragonato a quello dell’ubriachezza. Tuttavia, a differenza di quest’ultima, il soggetto colpito da ipossia non riesce a realizzare le condizioni del suo stato. Questo può portare a sopravvalutare le proprie ridotte capacità percettive, e a prendere sotto gamba una condizione che, se trascurata, può condurre alla morte.
Nella fase iniziale, l’ipossia interessa i tessuti nervosi, in particolare il cervello, l'apparato visivo e quello uditivo, i primi a risentire della mancanza o delle riduzione dell’ossigeno, infatti lo scarso apporto di questo gas al cervello provoca una percezione errata dei colori e un restringimento del campo visivo ed una perdita della visione centrale. L’elemento particolarmente pericoloso è rappresentato dal fatto che la persona colpita da ipossia non è in grado di prevedere i sintomi, se non li conosce, quindi tende a percepire l'aria che respira, priva o con meno ossigeno, esattamente come l'aria con ossigeno.
Le cause dell’ipossia
Le cause dell’ipossia sono diverse, tuttavia la più evidente è l’ipoventilazione alveolare, condizione che si presenta quando l’aria che giunge negli alveoli è meno ricca di ossigeno rispetto alla norma. Il soggetto può andare in ipoventilazione alveolare sia quando l’aria nell’ambiente circostante è povera di ossigeno, sia quando le alte vie respiratorie sono occluse oppure i muscoli respiratori sono lesi.
Un’altra tra le cause dell’ipossia è rappresentata dall’ispessimento della membrana che separa l’aria dal sangue negli alveoli, che impedisce il passaggio dell’ossigeno. Altre cause dell’ipossia sono:
- Invecchiamento - a 50 anni l'ossigeno cellulare diminuisce del 50%
- Tabagismo - per un fumatore la riduzione della capacità di trasportare ossigeno da parte dell'emoglobina è di circa il 20%
- Inquinamento atmosferico - il monossido di carbonio ha una capacità di fissarsi nell’organismo 250 più elevata rispetto all’ossigeno
- Stress - il sistema nervoso è uno dei maggiori consumatori di ossigeno
- Malattie varie - le malattie in genere causano un rallentamento dell'assimilazione di ossigeno
- Obesità – nei soggetti obesi le cellule tendono ad essere provviste di ossigeno
Tra le ulteriori possibili cause dell’ipossia sono da annoverare l’inquinamento alimentare, delle acque e domestico, le apnee notturne, i metalli pesanti, che danno origine a radicali liberi dannosi per la respirazione, in particolare, il Mercurio è l’unico metallo volatile in grado di penetrare attraverso i polmoni e la pelle con effetti negativi sul sistema nervoso, sul sistema ormonale e sul mitocondrio.
I sintomi dell’ipossia
I sintomi dell’ipossia dipendono dal livello di gravità di tale condizione. Una delle più frequenti conseguenze dell’ipossia è il così detto “del mal di montagna”, di cui i sintomi principali includono mal di testa, affaticamento, nausea, mancanza di respiro ed una sensazione di euforia. Più in generale, altri sintomi dell’ ipossia sono:
- Stordimento
- Euforia ed ilarità
- Incapacità di coordinare i movimenti
- Dispnea
- Cianosi
- Stanchezza e sonnolenza
Ulteriori sintomi dell’ipossia sono errori di valutazione, perdita di autocritica, vertigini, lentezza nel pensiero, depressione, tachipnea, spasmi muscolari e convulsioni, tremori alle estremità, ridotta forza muscolare, perdita di coscienza.
Ipossia – Esistono delle cure?
L’ ipossia è il risultato di diverse malattie e malfunzionamenti e colpisce, quindi, un gran numero di malati, sia negli ospedali che a casa. I metodi più efficaci per trattarla sono la somministrazione di ossigeno per mezzo di maschere e l'utilizzo di ventilatori meccanici, un processo estremamente delicato che deve essere necessariamente effettuato da personale specializzato all'interno di un'unità di terapia intensiva.
Quando, invece, l’ ipossia si verifica ad alta quota, la disponibilità di ossigeno nell'aria è fortemente ridotta e, per tale ragione, gli scalatori hanno bisogno di partite extra di ossigeno, proprio come i malati. Il segreto, però, è affrontare la salita in modo graduale, in quanto il nostro organismo è in gradi di adattarsi all' ipossia in un processo conosciuto come acclimatamento.