Condilomi Acuminati
Condilomi acuminati: cosa sono?
I condilomi acuminati, noti anche con il nome di verruche genitali, rappresentano una delle più diffuse malattie a trasmissione sessuale in Europa. I condilomi acuminati consistono in delle escrescenze o protuberanze sulla pelle che si trasmettono mediante il contatto sessuale e sono causati da alcuni ceppi del papilloma virus umano (HPV).
Le statistiche relative all’Italia indicano che il virus responsabile dei condilomi acuminati infetta il 75% della popolazione sessualmente attiva, indistintamente tra uomini e donne, con un picco di prevalenza nei soggetti di età compresa tra i 17 e i 33 anni. Caratteristica principale dei condilomi acuminati è quindi l’elevata contagiosità, infatti un individuo infetto da HPV ha una probabilità del 60% di infettare anche il partner sessuale.
Non esiste una cura definitiva per i condilomi acuminati, pertanto le persone colpite da questa malattia, sono costantemente soggette al rischio di recidive. Al fine di limitare i casi di contagio e di ridurre gli episodi ricorrenti di condilomi acuminati, è opportuno utilizzare trattamenti farmacologici mirati ed efficaci, come Condyline, Warticon e Aldara, in grado di tenere sotto controllo il virus HPV rendendolo inattivo.
Quali le cause dei condilomi acuminati?
Le cause dei condilomi acuminati sono da ricercare in un’infezione provocata dal cosiddetto papilloma virus umano. Numerosi studi al riguardo evidenziano che il 90% di queste infezioni sono causate in particolar modo da HPV-6 e HPV-11, ma attualmente si conoscono oltre 120 tipi di HPV, che nella stragrande maggioranza dei casi non provocano malattie gravi.
Per quanto riguarda la diffusione delle verruche genitali, tra le cause dei condilomi la principale è rappresentata dai rapporti sessuali non protetti.
Come si trasmettono i condilomi acuminati?
I condilomi acuminati si trasmettono prevalentemente attraverso il contatto sessuale, di tipo vaginale, anale e orale, con un soggetto infetto, e possono apparire anche dopo diverse settimane o addirittura mesi dal contagio. Non si può escludere la possibilità che la trasmissione del virus HPV avvenga anche attraverso vie non sessuali, infatti può avvenire anche mediante un diretto contatto della pelle con le mucose.
Dal momento che i condilomi acuminati risultano particolarmente contagiosi, è fondamentale la prevenzione sessuale, poiché esiste una stretta relazione tra il numero di partner sessuali e il contagio dei condilomi acuminati, come di tutte le altre malattie a trasmissione sessuale. Altro fattore determinante per ridurre il rischio di contrarre infezioni sessuali è evitare di avere rapporti non protetti utilizzando sempre il profilattico.
Quali i sintomi dei condilomi acuminati?
I sintomi dei condilomi acuminati possono manifestarsi diversi mesi o anni dal contagio e vi è l’alta probabilità che non si presentino mai. I condilomi acuminati hanno la forma di piccoli polipi con la superficie simile a quella di un cavolfiore, di colore rosa o grigio e di consistenza più o meno molle. Essi crescono rapidamente, raggruppandosi spesso in grappoli. I condilomi acuminati possono essere in rilievo o piatti, di dimensione variabile e spesso non causano alcun dolore.
Nei soggetti di sesso maschile i condilomi acuminati compaiono sul pene, sullo scroto, sul glande, sull’inguine o sulle cosce, mentre negli individui di sesso femminile interessano la vulva, la parete vaginale, il collo dell'utero e il perineo. I condilomi acuminati sono estremamente frequenti nella regione perianale e nel retto negli uomini omosessuali e risultano più gravi e difficili da trattare in pazienti immunosoppressi.
Condilomi acuminati: quali i rischi associati?
Generalmente i condilomi acuminati non comportano gravi conseguenze per la salute ma, se trascurati, in alcuni casi possono determinare gravi danni. Infatti, in entrambi i sessi, l’HPV può determinare tumore al cavo orale, all’ano, all’esofago, alla laringe.
I soggetti di sesso maschile affetti da condilomi acuminati sono esposti al rischio di tumore al pene o all’ano, mentre nelle donne, se il virus dei condilomi acuminati persiste ed entra nel DNA delle cellule del collo dell’utero, può provocare alterazioni pretumorali che possono trasformarsi in tumore. Le statistiche stimano che ogni anno in Italia, sono circa 3.500 le donne che si ammalano di cancro del collo dell’utero, causato dal virus HPV, e quasi la metà muore.
I rischi legati ai condilomi acuminati sono alti anche per le donne in stato di gravidanza, poiché l’infezione può essere trasmessa al neonato anche se la malattia non presenta sintomi evidenti, per cui si raccomanda alle donne incinta di effettuare lo screening, che è disponibile per alcune malattie a trasmissione sessuale.
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