Ipertensione e alimentazione
L'importanza della corretta alimentazione in caso di ipertensione
L'ipertensione arteriosa è una delle patologie più diffuse a livello mondiale e, nella sola Italia, più del 20% della popolazione è esposto a maggiori rischi di eventi vascolari a causa dei valori della pressione arteriosa troppo alti rispetto alla norma.
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Nel trattamento dell'ipertensione, che si tratti di Ipertensione secondaria o ipertensione primaria, sono di fondamentale rilevanza l'alimentazione, l'attività fisica e l'approccio terapeutico della patologia. È bene ricordare però che l'attività fisica e la terapia farmacologica, da sole non sempre sono in grado di ridurre i valori della pressione arteriosa e dei risultati positivi possono essere ottenuti solo apportando delle modifiche nell'alimentazione quotidiana.
Ipertensione e alimentazione iposodica
Chi soffre di ipertensione, per contenere i valori della pressione arteriosa deve mettere in pratica una serie di accorgimenti alimentari, primo fra tutti quello di seguire un'alimentazione iposodica (controllata in sodio/sale). Infatti, ciò che i medici raccomandano in caso di ipertensione è di ridurre l'apporto di sodio nell'alimentazione quotidiana.
È bene sapere che la principale fonte di sodio (Na) è il cloruro di sodio (NaCl), ovvero il comune sale da cucina, che viene impiegato per dare più sapore alle pietanze. Il sodio viene sconsigliato ai soggetti con valori della pressione arteriosa troppo elevati in quanto tende ad aumentare i volumi di sangue circolante e ad alterare l'equilibrio idrosalino dell'organismo.
Pertanto i medici raccomandano un consumo moderato di sodio che nei soggetti non ipertesi è di 5 – 6 grammi al giorno mentre, per i soggetti ipertesi è di 1 -3 grammi al giorno. Tuttavia queste indicazioni sono puramente indicative in quanto le quantità di sodio giornaliere vanno determinate sulla base dei valori della pressione arteriosa individuali.
Ipertensione e alimentazione iposodica: attenzione ai cibi ricchi di sodio
L'alimentazione iposodica prevede un ridotto consumo di alcuni cibi che, più di altri, presentano una grande quantità di sodio e che quindi vanno ad aumentare i valori della pressione arteriosa. Tra i cibi da evitare in caso di ipertensione vi sono le olive, le verdure sott'olio e sott'aceto, gli insaccati (ad esempio prosciutto crudo, prosciutto cotto, salame di Milano), i formaggi grassi (come la mozzarella di mucca, il provolone ed il parmigiano grattugiato) ed il pesce in scatola (come il tonno sott'olio).
Inoltre vi è una innumerevole quantità di alimenti "insospettabili" in cui vi sono fonti nascoste di sale e che per tale ragione andrebbero consumati con moderazione o, in taluni casi del tutto evitati. Per conoscere questi alimenti e le quantità di sale contenuto in essi è qui di sotto riportata una tabella tratta dalle Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana. INRAN 2003.
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Alimentazione e ipertensione: altre raccomandazioni da seguire
Oltre a moderare il consumo di sodio, l'alimentazione per ipertensione prevede la predilezione di alcuni cibi riportati nella piramide sottostante.
Per una corretta alimentazione anti ipertensione è dunque opportuno aumentare il consumo di frutta e verdura, abolire l'aggiunta di sale alle pietanze, non consumare carne rossa più di tre volte a settimana, aumentare il consumo di pesce ricco di Omega3 (specialmente salmone e tonno), ridurre il consumo di formaggi troppo sgrassi, di dolci e bevande zuccherate, evitare il consumo di alimenti conservati in scatola o sottovuoto e non eccedere con gli alcolici (non più di 2 bicchieri di vino al giorno per l'uomo e 1 per la donna)
Ovviamente l'alimentazione iposodica può contribuire notevolmente alla riduzione dei valori della pressione arteriosa ma il consiglio per trarne i massimi benefici è quello di abbinare all'alimentazione una costante attività fisica e di abolire cattive abitudini come il fumo.