Statine
Le statine: cosa sono e a cosa servono
Le statine appartengono ad una categoria di farmaci efficaci nel ridurre la colesterolemia totale ed abbassare il colesterolo ldl. Le statine maggiormente impiegate per diminuire i livelli di colesterolo nel sangue sono la pravastatina, l’atorvastatina, la cerivastatina e la fluvastatina. Le statine, oltre ad abbassare i il colesterolo nel sangue, si rivelano molto efficaci anche nel ridurre il rischio di eventi avversi dovuti all’ipercolesterolemia. Proteggono infatti, dal rischio di infarto, angina, aneurisma e malattia vascolare periferica.
A differenza di molti integratori impiegati per l’abbassamento plasmatico del colesterolo, come gli steroli vegetali, il chitosano ed il glucomannano, che si fondano sull’assorbimento dell’eccesso di colesterolo, le statine agiscono andando direttamente alla fonte del problema. Ciò significa che le statine limitano la sintesi del colesterolo endogeno, ovvero quello che il corpo produce, diminuendo così la produzione del colesterolo e non solo la sua diffusione nel sangue.
Colesterolo ldl ed hdl ed azione delle statine
In particolare, le statine, bloccano l’attività dell’enzima HMG-CoA reduttasi, indispensabile nei processi di sintesi del colesterolo, specie a livello epatico e soprattutto limitano efficacemente la sintesi del colesterolo ldl, il colesterolo comunemente definito “cattivo”, senza però alterare le concentrazioni di colesterolo hdl, ovvero di colesterolo “buono”.
Le statine sono in grado di:
- Abbassare il colesterolo totale in media del 30-40%
- Abbassare il colesterolo ldl in media dal 20-25% al 50-60%
- Abbassare i livelli di trigliceridi plasmatici in media del 10%
Tuttavia, studi clinici hanno dimostrato che le statine non sono invece in grado di abbassare il colesterolo hdl (colesterolo buono), infatti la diminuzione percentuale del colesterolo hdl, a seguito dell’assunzione delle statine, è pari allo 0% ed in molti casi si è verificato un suo aumento approssimativo del + 10%.
Abbassare il colesterolo con le statine e non solo
Le statine sono state impiegate per la prima volta nel 1987 al fine di bloccare i processi di produzione del colesterolo nel fegato. Successivamente, altri studi ne hanno messo in evidenza i potenziali benefici nel trattamento di altre patologie correlate come la sclerosi multipla e l’osteoporosi. Infatti un trattamento adeguato con le statine pare che possa ridurre il pericolo di un arresto cardiaco per circa 50 mila persone ogni anno e che possa abbassare la percentuale di ictus del ben 48%.
Attualmente le statine, oltre che per abbassare il colesterolo, sono indicate anche per:
- Prevenire danni cerebrali, cardiaci e vascolari provocati dall’aterosclerosi in soggetti a rischio.
- Prevenire danni cerebrali, cardiaci e vascolari nei soggetti in cui si è già verificato un episodio cardio-celebro-vascolare (come infarto o ictus).
Inoltre le statine sono indicate e rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nei casi di:
- Ipercolesterolemia familiare, indotta da farmaci o presente in pazienti con insufficienza renale cronica.
- Prevenzione primaria, valutata mediante la carta del rischio cardiovascolare.
- Prevenzione secondaria di coronaropatia, ictus pregresso, arteriopatia periferica obliterante ed infarto e diabete pregresso.
Statine: controindicazioni e possibili effetti collaterali
Nonostante le statine abbiano una notevole efficacia nell’abbassare il colesterolo e nel ridurre il rischio di altre patologie, come tutti i farmaci, anch’esse presentano delle controindicazioni e dei possibili effetti collaterali che interessano soprattutto il fegato. Tra gli effetti indesiderati legati all’assunzione delle statine vi sono sintomi blandi come flatulenza, diarrea, nausea e stipsi, che tendono a regredire spontaneamente in poco tempo, e le alterazioni della funzionalità epatica ed i dolori muscolari.
Per questo, tra le controindicazioni delle statine vi è quella di non poterle assumere se si è in stato di gravidanza, se si è in fase di allattamento, se si è sviluppata una dipendenza da alcol e se si soffre di una qualsiasi disfunzione a livello epatico. Altre controindicazioni delle statine sono legate ed associate all’assunzione concomitante di fibrati e farmaci ipolipidemizzanti, impiegati per ridurre i livelli di trigliceridi nel sangue. Infatti l’abbinamento delle statine a questi farmaci aumenta il rischio di miopatia, rabdomiolisi ed insufficienza renale.