Ridurre il colesterolo con una fetta di pane “speciale”

In fase sperimentale un pane per ridurre il colesterolo

Nel trattamento dell’ipercolesterolemia l’alimentazione gioca indubbiamente un ruolo di fondamentale importanza, ma che ci fosse un pane speciale che contribuisce a ridurre il colesterolo è una notizia appena sfornata, tanto per restare in tema.

La realizzazione del "magico farinaceo" è attualmente in fase di sperimentazione ed è un progetto firmato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa, nato dalla collaborazione con Guglielmo Buonamici dello studio Agriproject, società di servizi per l’agricoltura.

Pane anti-colesterolo: cosa dicono gli studi?

In particolare, Buonamici già da tempo collaborava con il CNR pisano su ricerche scientifiche per la creazione di composti vegetali da utilizzare nel campo alimentare a scopi preventivi e curativi e, proprio in questi giorni, la sperimentazione del pane anti-colesterolo ha avuto successo su un campione di topi. Lo studio, coordinato da Vincenzo Longo, è stato effettuato su un gruppo di ratti a cui è stata somministrata un’alimentazione ricca di grassi.

Successivamente, i roditori sono stati suddivisi in due gruppi, mentre al primo veniva inserito nella dieta pane addizionato con i nutraceutici, sostanze dalle proprietà benefiche, all’altro veniva aggiunta la stessa quantità di pane però priva di nutraceutici. Dai risultati è emerso che l’inserimento della miscela di sostanze bioattive nel pane ha consentito di ridurre il colesterolo totale del 25% ed ha anche determinato un miglioramento della funzionalità epatica.

Gli italiani non sono gli unici a conoscere il pane anti-colesterolo

È curioso scoprire che, un anno prima della sperimentazione pisana, già ricercatori finlandesi avevano progettato la creazione di un particolate pane di segale arricchito con steroli vegetali in grado di ridurre il colesterolo. In particolare, lo studio è stato condotto presso l’Università di Helsinki e diretto dal dottor Päivi Soderholm.

Per il progetto scandinavo sono stati impiegati gli steroli vegetali, detti anche “fitosteroli”, poiché questi ultimi hanno una struttura molto simile al colesterolo e derivano da diverse fonti di oli che includono l’olio di semi di soia, di riso e di noci.

Al termine della sperimentazione, i risultati hanno evidenziato che i volontari nutriti con pane di segale arricchito con steroidi vegetali mostravano una riduzione del colesterolo totale di circa il 5,1% e del colesterolo LDL o cattivo addirittura dell’8,1% rispetto ai soggetti del gruppo di controllo.